Salento: il blu, il bianco e un tamburello

Giù e su per l’Italia con sosta (lunga) in Puglia.

Itinerario

Castel del Monte (BT) – Trani (BT) – Grotte di Castellana (BA) – Alberobello (BA) – Torre Guaceto (BR) – Otranto (LE) – Porto Badisco (LE) – Santa Maria di Leuca (LE) – Pescoluse (LE) – Punta Suina (LE) – Gallipoli (LE) – Nardò (LE) – Porto Cesareo (LE) – Matera (MT) – Capalbio (GR).

Giorni

14

In breve

Castel del Monte: patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1996, domina l’altopiano delle Murge. E lo domina 20150701_152626davvero: immaginatevi un castello (se così lo si può definire) su una collina in mezzo al nulla. Un castello strano: per il colore (accecante), per la posizione, per la simbologia che esprime (8 lati, 8 torri, 8 stanza per ogni torre). Un capolavoro uscito nel 1240 dalla testa di Federico II non a caso definito “Stupor mundi”. Per il camper: sosta nel parcheggio sotto al castello (possibile anche la sosta notturna). Il parcheggio poco distante è comunque collegato al monumento da un comodo servizio navetta.


20150701_174949Trani
: il pezzo forte è sicuramente la cattedrale. Bianca, praticamente in riva al mare (immaginatela al tramonto). Interessante anche il castello svevo, opera voluta da Federico II (sempre lui!): stanze enormi, scaloni, cortili e un fornitissimo shop con libri di qualità (anche per bambini). La cittadina è poi tutta un susseguirsi di vicoli e vicoletti sonnacchiosi che contrastano con la vivacità dell’area portuale piena di bar e ristoranti. Verso le sei del pomeriggio arrivano i pescherecci e si allestiscono bancarelle improvvisate per la vendita del pesce appena pescato.

Da visitare anche i giardini della Villa Comunale di Trani20150701_191405: un parco sul mare, curatissimo e dotato di un bel parco giochi. Per la visita della città abbiamo parcheggiato il camper al Molo Santa Lucia (area portuale, dietro la cattedrale). Per la sosta notturna ci siamo però spostati all’area di sosta camper Il Trullo Beach (qui): sul mare, abbastanza trasandato, adatto solo per una sosta notturna di passaggio.

Grotte di Castellana: che dire. Incredibili. Si scende per una sorta di tunnel e si arriva alla prima grotta, la più grande con, in alto, un enorme foro da cui entra la luce. Vertiginoso. Poi il viaggio nel cuore della terra continua fino ad arrivare alla cosiddetta grotta bianca, passando per il canyon. Da fare il giro più lungo (circa 2 ore con guida): sembra tanto ma lo stupore allevia ogni fatica. Le grotte sono state scoperte nel secolo scorso grazie ad un gruppo di giovani castellanesi incuriositi da quel buco in cui per decenni gli abitanti han buttato la spazzatura. Per il camper possibile sosta nel parcheggio delle grotte (ci si può anche dormire).

20150702_201145Alberobello: il paese dei trulli. Strane costruzioni colme di simbologia e mistero. Bello girare per le viuzze. Vi lasceranno un po’ di amaro in bocca le decine di negozietti acchiappaturisti: da un posto così magico ci si aspetterebbe uno sforzo creativo maggiore, ma tant’è. Per il camper ci siamo appoggiati qui: bell’area vicinissima ai trulli, immersa negli ulivi e con un sistema di scarico decisamente comodo ed efficiente.

20150703_130901Torre Guaceto: prima tappa “bagni”. Torre Guaceto è una bellissima riserva naturale: le sfumature del mare sono infinite, la spiaggia (libera) pulita e circondata da bellissimi gigli bianchi, la torre all’orizzonte affascinante. Nel parcheggio si può dormire (si deve dormire!) e una navetta porta alla spiaggia. Ma più bello è percorrere il breve tratto a piedi per comprare frutta e pomodori da due agricoltori che hanno lì l’orto.

20150704_215543Otranto: di Otranto ci si può solo innamorare. Edifici bianchi, una terrazza a picco sul mare, un molo con un mare bellissimo nonostante la vicinanza con il porto. Una cittadina che ha deciso di vivere con creatività e allegria: tanti gli artigiani giovani che propongono creazioni originali e fantasiose.

E se siete appassionati di musica popolare locale non potete non entrare nel 20150705_124528negozio AnimaMundi in vicolo Majorano 8: un paradiso di cd e libri etnografici sul Salento.

Per la sosta con il camper ci siamo fermati qui: bell’area, comoda per raggiungere il centro a piedi, proprietario molto cortese e disponibile a dare consigli e suggerimenti. Occhio solo alle zanzare: ce ne sono davvero tante!

20150706_123211Porto Badisco: lo si incontra appena dopo Otranto percorrendo la litoranea cha da Otranto porta a Santa Maria di Leuca: una strada magnifica, con panorami mozzafiato dove l’entroterra si mescola al blu del mare con una naturalezza incredibile. E incredibile lo è anche Porto Badisco, il luogo in cui si racconta approdò Enea. Per ammirare i fondali è d’obbligo il noleggio di un pedalò! E per calmare i morsi della fame sosta obbligata all’alimentari Da Carlo: al bancone si sceglie quello che si vuole e lo si consuma a dei tavolini posti sotto un pergolato. Specialità ricci di mare che un signore prepara sotto i vostri occhi.

Santa Maria di Leuca: tappa d’obbligo per la sua posizione (la Finisterre italiana) ma veramente niente di particolare. Un po’ sotto tono e trasandata.

20150707_124226Pescoluse: a Marina di Pescoluse si trovano le cosiddette Maldive del Salento (molto affollate a luglio), mare cristallino e spiaggia infinita. Per il camper ci siamo appoggiati al Parcheggio Maldive: si può sostare anche la notte (bellissimo), c’è un baretto e trovate pure le docce.

20150708_161553Punta Suina: mare strepitoso con vista su Gallipoli. Bello, bello e ancora bello. Spiaggia e roccia, fondale sabbioso, mare dai colori incredibili. C’è uno stabilimento che però lascia una bella porzione di spiaggia libera. Per la sosta ci siamo appoggiati al camping Baia Di Gallipoli: niente di che, caro, parco giochi vetusto, bagni impeccabili. Comoda la navetta per arrivare alla spiaggia.

20150709_145138Gallipoli: da visitare il castello, veramente affascinante, carino anche il logo che lo identifica. Castello a parte: per le viuzze ci si può perdere ammirando gli scorci colorati, il blu del mare all’orizzonte, le facciate screpolate delle case e i cortili “spagnoleggianti”. Per gli appassionati del genere al porto ci sono diversi localini che offrono aperitivi a base di frutti di mare crudi (non li abbiamo provati, però!). Per la sosta camper ci siamo appoggiati al parcheggio di fronte al cimitero: una bella scarpinata per arrivare a Gallipoli vecchia ma si può fare!

20150709_214544Nardò: una piccola Lecce. Barocco in ogni piazza, in ogni portone, in ogni chiesa. Una cittadina nell’entroterra molto vicina a Gallipoli assolutamente da visitare. Ci siamo capitati per caso: sulla rivista QuiSalento (rivista quindicinale che riporta tutte le manifestazioni tradizionali e le sagre del Salento: 3 euro in edicola ben spesi!) abbiamo letto di una serata pizzica presso l’osteria Corte Santa Lucia a Nardò, appunto.

20150709_233800Ne è venuta fuori una serata molto piacevole: il locale è veramente carino, si mangia bene e, grazie ai suonatori (Gli Artetika), abbiamo potuto fare un breve viaggio nella tradizione musicale e canora salentina. Per la notte abbiamo dormito in strada nei parcheggi immediatamente adiacenti il centro storico.

Porto Cesareo: paese molto vivo. Abbiamo sperimentato due spiagge: le cosiddette Dune e Torre Lapillo. Mare trasparente ma decisamente troppo affollate per i nostri gusti. Le Dune forse più belle: la zona sabbiosa è spezzata da qualche scoglio il che rende il paesaggio più vario e particolare.

20150711_204731A Porto Cesareo da non perdere le bontà marinare della Pescheria La Medusa (info: qui): al locale della pescheria è stata affiancata una cucina in cui viene preparato il pesce scelto al bancone (da non perdere il polpo alla griglia!). Per il camper ci siamo fermati all’agricampeggio “Le radici” (info: qui): posto tranquillo, con un prato molto curato e un servizio navetta (l’autista è un ragazzo veramente molto gentile e disponibile) che lo collega con le due spiagge sopra citate. Il paese è distante circa 20 minuti a piedi.

 20150712_224940_LLSMatera: che dire di Matera? Ogni parola è superflua e, in ogni caso, non in grado di descrivere la magia che questa città è in grado di sprigionare. Da “vergogna d’Italia”  – così la definì De Gasperi dopo aver visto come vivevano gli abitanti (senza corrente, acqua, fognature, …) a Patrimonio Mondiale dell’Umanità  e poi, ancora, a Capitale Europea della Cultura 2019. La terza città più vecchia del mondo dopo Aleppo e Gerico. Una città che non è mai morta, che ha saputo (ri)vivere ostinatamente e coraggiosamente. Da non perdere la visita con guida al Sasso Caveoso: perchè permette di conoscere più da vicino la storia di Matera e perchè la guida (almeno la nostra) era una ragazza veramente appassionata. Obbligatorio fermarsi fino al tramonto 20150712_212713quando piano piano il sole cala e iniziano ad accendersi piccole luci che trasformano i sassi in un suggestivo presepe. Per il parcheggio del camper: parcheggio adiacente al castello, gratuito e in ombra.

Giardino dei Tarocchi: presente Parc Guell? Ad esso si ispira il Giardino dei Tarocchi (e oserei dire molto bene), 20150713_175208nato dalla fantasia, dalla passione e dalla creatività di Niki de Saint Phalle. Un luogo magico, onirico che cattura i bambini e anche gli adulti. Un’arte fatta per essere vissuta, usata. Un’arte composita e complessa: fate più volte il giro e ogni volta noterete particolari che al giro precedente vi erano sfuggiti.

La top five del viaggio 

  • Otranto per la sua gioiosa e creativa tranquillità;
  • Porto Badisco per il giro in pedalò (e la faccia di J e Nic quando guardavano sott’acqua nel profondo blu) e i ricci dell’alimentari Da Carlo;
  • Matera, una città che più di ogni altra interpreta il concetto di resilienza;
  • Il Giardino dei Tarocchi perchè sognare fa sempre bene;
  • Punta della Suina per il suo mare meraviglioso;
  • (ok è la sesta ma fa nulla) il cd di pizzica acquistato a Otranto che ci ha accompagnato in tutti gli spostamenti.

Letture di viaggio

Troppe cose da vedere e fare, stavolta!

2 risposte a “Salento: il blu, il bianco e un tamburello

  1. ciao Irene a Trani sono stata da poco anche io per un convegno di lavoro, tenutosi al castello svevo epraltro. non la conoscevo e ne sono rimasta intensamente affascinata: non solo la cattedrale è meravigliosa, di quel bianco abbacinante, imponente, ma tutto il borgo che le cresce intorno è dello stesso stile. vale davvero la pena di anarci!

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